L'Oro di Napoli

I 5 ristoranti dove mangiare il miglior baccalà fritto di Napoli

Da Baccalaria a BiancoBaccalà, da La Cucina di Elvira all’Osteria da Carmela alla Trattoria da Nennella, ecco i consigli di NapoliToday

Baccalaria

Il baccalà fritto è una delle pietanze più amate dai napoletani. Un piatto preparato tutto l’anno, ma che nei cenoni di Natale e Capodanno diventa il “Re” delle tavole partenopee, insieme al suo “compare”, il capitone fritto. In effetti, può sembrare strano che in una città di mare si faccia uso del pesce conservato, ma il baccalà è sempre stato molto apprezzato dal palato dei napoletani. Fu importato per la prima volta nella penisola nel periodo delle Repubbliche Marinare grazie ai collegamenti dei nostri mercanti con i mercati del nord (il merluzzo, trasformato in baccalà dai pescatori sui battelli, viene pescato soprattutto nell’Oceano Atlantico settentrionale) e questo era possibile perchè questo pesce non si deteriora facilmente. A Napoli iniziò a diffondersi agli inizi del 1500. A quel tempo, il baccalà, assieme allo stoccafisso dal quale si distingue non solo per il processo di lavorazione, era considerato una “pietanza per poveri” e nella città partenopea se ne consumava davvero tanto. Non solo per il suo costo contenuto, ma anche perché, nel periodo della Controriforma, la Chiesa aveva proibito il consumo di carne nei giorni comandati, determinando un aumento della domanda di pesce che i soli prodotti ittici locali non riuscivano a soddisfare. Così, per rispondere alla elevata domanda di pesce, si cominciarono a importare grosse quantità di baccalà, alimento molto saziante, economico e facile da conservare. Baccalà e stoccafisso sono, infatti, due modi antichissimi di conservare il merluzzo per farlo resistere alle lunghe traversate dai gelidi mari del nord.

Attenzione, però, a non fare confusione tra i due: il primo viene seccato e salato in barile; il secondo affumicato e lasciato asciugare all’aria aperta, fino a diventare “fisso”, cioè duro. Da qui deriva la famosa espressione “Sie nu baccalà!”, usata per indicare una persona imbranata, poco sveglia e per nulla recettiva. Tutte connotazioni che ad un napoletano non devono assolutamente appartenere. Oggi tutte le più grandi aziende italiane di importazione e di conservazione di questo pesce si trovano in Campania, molte alle pendici del Vesuvio (Somma Vesuviana). Ma dove mangiare il miglior baccalà fritto di Napoli? Ecco i consigli di NapoliToday.

Baccalaria

Se si vuol mangiare un baccalà cucinato ad arte non si può non far tappa da Baccalaria. Una graziosissima osteria in stile marinaresco, situata nel centro storico, a pochi passi da Piazza Bovio. Qui si possono degustare tutti i piatti della tradizione a base di baccalà insieme a una serie di proposte innovative. Il menù è vario e fantasioso. Dal baccalà fritto alla minestra marinata di stocco, dalle polpette al baccalà alla napoletana, c’è davvero l’imbarazzo della scelta. Tra i piatti consigliati c’è la parmigiana di baccalà, il panaro di Baccalaria (polpette di baccalà con parmigiano e frutta secca accompagnate con soffritto di baccalà) e, naturalmente, il baccalà fritto. Ottimi anche i dolci, e molto ampia la selezione di vini.

Indirizzo: Piazza di Porto, 4

BiancoBaccalà

E' un’altra tappa obbligatoria per gli amanti del baccalà fritto. Nato dalla passione per questo tipo di pesce, BiancoBaccalà è un ristorante unico nel suo genere, capace di fondere passione enogastronomica, inventiva e qualità delle materie prime. Gli ingredienti usati in cucina sono di alta qualità: dall’olio al pesce, dalla pasta fino al pane fatto in casa. Gli squisiti piatti che arricchiscono il menù sono frutto di rivisitazioni delle antiche ricette in chiave moderna. Il menù offre numerose portate, dall’antipasto al primo al secondo, tutte a base di baccalà. Il consiglio è cominciare con un antipasto di fritture al baccalà, proseguire con gli immancabili scialatielli al baccalà, e terminare con un baccalà fritto o in umido. Tra gli altri piatti consigliati ci sono i ravioli Biancobaccalà e la crespella di baccalà.. davvero ottimi!

Indirizzo: Via Circumvallazione Esterna, 5

Trattoria da Nennella

Chi non conosce Nennella!? La trattoria “’ncopp’e quartieri” divenuta una vera e propria istituzione a Napoli. Nata 60 anni fa con circa 12 posti, oggi ha più di 120 coperti in tre sale interne, una piccola al piano di sopra e uno spazio all’aperto nel vicolo. Qui la cucina casalinga regna sovrana, coronata da una buona dose di teatralità: i camerieri urlano le ordinazioni e "insultano" i clienti. I gestori (Ciro Vitiello e i suoi fratelli) intrattengono gli ospiti, ballando, cantando canzoni napoletane e raccontando barzellette un pò colorite. L’offerta culinaria è varia e ricca di piatti tipici della cucina tipica napoletana. Il menù cambia quotidianamente in base al pescato del giorno e alla stagionalità dei prodotti. Tra i piatti più buoni in assoluto c’è il favoloso baccalà fritto e le fantastiche pasta e patate con la provola e pasta e fagioli e cozze.. da leccarsi i baffi!

Indirizzo: Vico Lungo Teatro Nuovo, 105

Osteria da Carmela

E’ uno storico locale del centro storico, nato nel 1967 sotto uno dei teatri più famosi della città, per volontà di Don Vincenzo, che voleva creare una piccola attività a conduzione. A fungere da musa ispiratrice del progetto è stata Carmela, sua moglie (da cui prende il nome l’osteria), donna amorevole e grande cuoca. Dal suo amore per la più autentica tradizione napoletana e per le ricette antiche imparate dalla madre, nacquero manicaretti che velocemente divennero un mito, tanto che, trascorsi solo 2 anni dall’inaugurazione, l’osteria ampliò i suoi locali, proseguendo una marcia inarrestabile. Oggi il locale è gestito da Rosario, l’ultimo dei quattro figli, che porta avanti con grande passione l’attività. Tanti sono gli squisiti piatti della tradizione culinaria partenopea che si possono gustare qui. Tra i più buoni, secondo noi, c’è, come secondo, il tradizionale baccalà fritto e, come primo, lo squisito risotto alla pescatora.. davvero eccellenti!

Indirizzo: Via Conte di Ruvo, 12

La Cucina di Elvira

Chiudiamo il nostro elenco con un altro locale storico, situato nel cuore del Vomero. La Cucina di Elvira è una piccola trattoria a conduzione familiare dall'ambiente rustico e casareccio. Il locale dispone di una dozzina di tavoli e propone un menù ricco di piatti della tradizione culinaria napoletana, a prezzi contenutissimi. Tra i must di Elvira c’è lo squisito baccalà fritto, ma meritano una menzione speciale anche le polpette al sugo, la parmigiana di melanzane e il gateau di patate. Ottimo anche il pane casareccio che viene cotto nel forno a legna del locale e servito caldo. La domenica è possibile degustare un pranzo completo (primo, secondo e contorno) a soli 13€.

Indirizzo: Via Gian Lorenzo Bernini, 42


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