L'Oro di Napoli

Cosa vedere nei Quartieri Spagnoli: 6 luoghi imperdibili

Dal Complesso della Ss.Trinità delle Monache alla Chiesa di Sant'Anna di Palazzo, dai murales alla Pedamentina. NapoliToday vi accompagna in un tour alla scoperta del quartiere più folkloristico della città

I Quartieri Spagnoli sono una delle zone più affascinanti e folkloristiche di Napoli. A caratterizzarli è la struttura reticolare che scende dalle alture dominate da Castel Sant'Elmo e si estende su 3 zone: San Ferdinando, Avvocata e Montecalvario. I quartieri nacquero per volontà dal viceré don Pedro di Toledo nel 1536 per acquartierare i soldati spagnoli destinate alla repressione di eventuali rivolte della popolazione napoletana, oppure come dimora temporanea per i soldati che passavano da Napoli. Fin dalla loro nascita, per l’elevata densità abitativa ed edilizia, sono sempre stati un luogo fecondo di fenomeni criminali. Nonostante l'emanazione, da parte di Pedro de Toledo, di alcune apposite leggi tese a debellare il fenomeno, il quartiere è rimasto nel tempo una zona a rischio con grandi difficoltà sociali. Solo con l’apertura, nel 2012, della stazione Toledo della Linea 1 della metropolitana di Napoli, in prossimità dei Quartieri Spagnoli, e della seconda uscita della stazione, in piazza Montecalvario, la zona ha iniziato un periodo di rinascita e riabilitazione turistica, tutt'oggi in corso. Un cambiamento fortemente voluto dalle associazioni locali che organizzano attività per bambini e ragazzi e aiutano con numerose iniziative le famiglie più bisognose. Inoltre, negli ultimi anni la zona ha acquisito una nuova conformazione urbanistica grazie all’apertura di nuovi negozi e punti di ristorazione, piccoli mercati di pesce e ortofrutticoli, che si mescolano al folklore che la zona conserva. I Quartieri Spagnoli sono oggi uno dei luoghi più visitati e fotografati dai turisti, ma anche ricercati dagli studenti universitari, italiani e stranieri, che qui prendono in affitto appartamenti o singole stanze, per la vicinanza ad alcune sedi delle Università napoletane. Ma quali sono i luoghi da visitare nei Quartieri Spagnoli? NapoliToday vi accompagna in tour alla scoperta di chiese, parchi, murales e insegne votive, nascoste tra i vichi e vicarielli del quartiere.

MERCATO DELLA PIGNASECCA

E’ tra i mercati più conosciuti e frequentati dai napoletani. Il nome del mercato e della strada che lo ospita deriva da un’antica leggenda. Si racconta che un vescovo scomunicò un pino che si seccò nel giro di qualche giorno: da qui il nome “pignasecca”. Il mercato, molto caratteristico, è ricco di numerosi stand che affollano la strada con i loro banconi stracolmi di pesce di giornata. Ma oltre ai prodotti ittici, è possibile trovare anche frutta fresca, verdura, e alimentari vari, oltre a capi di abbigliamento, biancheria intima e scarpe. Tra un acquisto e l’altro, ci si può fermare nei caratteristici chioschetti e pizzerie che offrono crocchè, zeppole e tranci di pizza a prezzi ridottissimi. Per gli amanti della trippa è doveroso fare un salto alla tripperia “Le Zendraglie”.

MURALES

I Quartieri Spagnoli sono famosi nel mondo anche per le numerose opere di Street Art, oggetto di una vasta opera di riqualificazione urbana. Tra quelle da non perdere, ci sono:

  • “Quore Spinato”, progetto di Cyop & Kaf: una particolare visita guidata nei quartieri spagnoli alla ricerca dei duecento dipinti dei maestri della street art napoletana. Cyop e Kaf sono stati forse i primi a riempire i muri di Napoli con i loro vivaci e particolari disegni che poi qualcuno ha iniziato a chiamare “murales” (qui ).
  • Eleonora Pimentel Fonseca: l’opera della streetartist italo-spagnola, Leticia Mandragor, che ritrae la nobildonna portoghese, eroina della rivoluzione napoletana del 1799 che visse nei Quartieri Spagnoli, si trova sulla facciata dell’ex mercatino di Sant’Anna di Palazzo.
  • Iside e Maradona: in via Emanuele De Deo si trovano due dei murales più famosi e fotografati del quartiere. Il primo è il murale della dea Iside di Francisco Bosoletti che ritrae la Pudicizia di Corradini nella Cappella Sansevero. L’altro è quello dedicato a Diego Armando Maradona, realizzato nel 1990 da Mario Filardi grazie a una colletta popolare ed è stato ritoccato da Bosoletti nel 2017.
  • Luciano De Crescenzo: l’opera, intitolata “‘O pallone miez ‘e machine”, è stata realizzata da Michele Quercia e Francesca Avolio e voluta dall’associazione Quartieri Spagnoli 1536 in occasione del primo anniversario della sua morte. Il murale si trova in vico Tre Regine, all’incrocio con Via De Deo.
  • Murales di Totò: via Portacarrese a Montecalvario è soprannominata” Vico Totò” perché questa strada si è arricchita di circa 20 murales dedicati a Totò, ai suoi film e agli attori che hanno lavorato con lui. Il primo è stato lo splendido Totò donna di Ozon, poi sono arrivati gli Humanheroes di Luca Carnevale e tanti altri.
  • Bud Spencer e Sophia Loren: nel 2000 Largo Baracche (galleria sotterranea usata come rifugio antiaereo durante la Seconda guerra mondiale) è stata al centro di un importante progetto di restyling con l’istallazione di panchine e lampioni. Nel 2019 l’ingresso è stato decorato con un’opera di Mario Castì Farina dedicata a Bud Spencer e Sophia Loren intitolata, “’E scugnizz de’ quartier,  in cui i volti dei due attori incorniciano una stupenda veduta di Napoli.
  • Lorenzo Insigne: dopo i murales per Maradona e per Mertens, è arrivato ai quartieri anche quello dedicato al capitano azzurro. Il murale, sul quale si legge ”Lorenzo il Magnifico, sei uno di noi", è stato realizzato per celebrare i 100 gol siglati dall'attaccante napoletano.

CHIESA DI SANT’ANNA DI PALAZZO 

La bellissima chiesa di Sant’Anna di Palazzo è una chiesa monumentale che si erge in vico Rosario di Palazzo. Fu costruita per celebrare la vittoria di Lepanto contro la flotta dell’esercito ottomano nel 1571. In questa chiesa fu battezzato il pittore Luca Giordano, mentre la rivoluzionaria partenopea Eleonora Pimentel Fonseca nel 1778 vi celebrò il suo matrimonio e, qualche tempo dopo, vi seppellì il suo unico figlio Francesco, morto quand'era ancora in fasce. All’interno della chiesa - oggi molto di diversa dalla SantAnna vecchia che fu abbattuta nel 1964 in seguito ai danni subiti per i bombardamenti della seconda guerra mondiale - è possibile ammirare e decorazioni in stucco risalenti al XVII secolo, oltre al maestoso altare maggiore progettato da Domenico Antonio Vaccaro nel 1729.

PARCO DEI QUARTIERI SPAGNOLI

Il complesso della Ss.Trinità delle Monache, conosciuto anche come Parco dei Quartieri Spagnoli, è uno dei più vasti complessi abbaziali di Napoli. Sorge nel quartiere di Montecalvario e confina con la Certosa di San Martino, il Castel Sant'Elmo e il complesso di Santa Lucia Vergine al Monte. Nella parte bassa dell’edificio, si trova la chiesa della Santissima Trinità delle Monache risalente al 1536. A causa della scarsa manutenzione, nel 1897 si sono registrati crolli della volta e della cupola, elementi che poi vennero sostituiti con una modesta copertura a falde e con l'aggiunta di alcuni elementi moderni. Negli anni ’90 l’Agenzia del Demanio, decise di affidare al Comune di Napoli la programmazione del suo recupero. Fu elaborato così un piano che prevedeva la trasformazione del Complesso in Polo polifunzionale destinato ad accogliere strutture universitarie e di ricerca, nonché attività sportive, piscina, parco giochi, atelier. Ma quel progetto, di fatto, non fu mai avviato. Oggi il complesso ospita alcuni uffici comunali afferenti al Servizio Programma UNESCO e valorizzazione della città storica nonché un presidio dei Vigili del Fuoco; il centro di aggregazione adolescenti “Palazzetto Urban”, nel quale hanno sede diverse associazioni, tra cui “l’Associazione dei Quartieri Spagnoli” (che si occupa dei ragazzi del territorio coinvolgendoli in progetti d’insieme, partite di calcetto o attività ludo-ricreative).

PEDAMENTINA 

Dai Quartieri Spagnoli è possibile raggiungere la Certosa di San Martino, attraverso un complesso sistema di rampe di scale conosciuto come la Pedamentina. Più di 400 scalini per raggiungere la collina del Vomero e godersi uno dei panorami più belli di Napoli. E' da ritenere il percorso diretto a San Martino più antico di Napoli, scavato nel tufo e caratterizzato da costruzioni d'epoca La strada della Pedamentina fu iniziata nel XIV secolo per permettere agli operai di trasportare il materiale necessario alla costruzione della Certosa, in seguito venne utilizzata come sistema di difesa contro chi intendeva assediare Castel SantElmo. La salita può risultare faticosa, ma vale la pena percorrerla per scorgere una vista unica al mondo: in più punti della Peramentina è possibile ammirare la Baia di Napoli in tutto il suo splendore.

TRA VICHI E VICARIELLI

A rendere così caratteristico questo quartiere sono i vichi e vicarielli che lo attraversano. Per cogliere la sua vera anima, la bellezza autentica di questo luogo, il consiglio è di perdervi tra le sue stradine, alla scoperta casuale di odori, rumori, colori e angoli nascosti. Dalle lenzuola stese alle “figurelle”, edicole votive dedicate ai santi che costellano il quartiere….ne rimarrete affascinati!


Allegati

Si parla di