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Il Baccalà tra feste e tradizioni

A Napoli la diffusione di baccalà (merluzzo essiccato e conservato sotto sale) e stoccafisso (senza sale) venne favorita dalla Controriforma cattolica che vietava il consumo di carne nelle feste comandate

Una linea invisibile collega l'Europa del Nord - le isole norvegesi Lofoten, ma anche l'Islanda - fino a Somma Vesuviana, leader nella trasformazione e commercializzazione di baccalà e stoccafisso, eccellenze dei mari scandinavi, evoluzione del merluzzo Gadus Morhua.

Un prodotto, come spiega Livio Coppola del Mattino, che negli anni si è affermato con forza grazie al commercio. A Napoli la diffusione di baccalà (merluzzo essiccato e conservato sotto sale) e stoccafisso (essiccato, ma senza sale) venne favorita dalla Controriforma cattolica, che vietava il consumo di carne nelle feste comandate. E Somma Vesuviana è oggi la maggiore realtà produttiva del Mezzogiorno.

Negli ultimi anni c'è stata la creazione di un comitato, il 'Co.Ves.', che su iniziativa dell'Ascom ha riunito alcune imprese per rafforzare il lavoro di valorizzazione, ed è nata la Festa del baccalà (la prossima edizione dovrebbe svolgersi a fine settembre). Per non parlare degli chef del luogo che non si fermano nella sperimentazione degli abbinamenti.

Non manca una curiosità: il baccalà veniva in passato utilizzato come barometro in navigazione, appeso con delle corde agli alberi della nave. Se il sale di cui era ricoperto iniziava a sciogliersi significava che l’umidità stava aumentando e che una tempesta era in arrivo.

NapoliToday vi suggerisce due ricette saporite: il baccalà con olive e capperi e il baccalà mantecato, piatto tipico della cucina veneta. Voi quale preferite?


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