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Luisa Ranieri: "Napoli è un unicum di colori, caos, vitalità ma è anche una città feroce"

"Quando ci vado ho nelle prime 48 ore quasi una sensazione di paura e poi quando mi allontano sento il bisogno di tornare", spiega l'attrice napoletana

Luisa Ranieri con Sorrentino (ansafoto)

Con "E' stata la mano di Dio" e Lolita Lobosco, Luisa Ranieri sta vivendo un grande momento professionale. L'attrice napoletana ha rilasciato un'intervista al Corriere della Sera nella quale ha spiegato alcune corse riguardo le attuali affermazioni lavorative.

"Lasciato Napoli da ventenne"

"Sono andata via dalla mia Napoli a 20 anni. Prima a Milano, poi a Parigi e alla fine mi sono fermata a Roma. Affascinata dal teatro non ho finito gli studi di giurisprudenza che avevo iniziato e non ho più ripreso, ma credo che alcune nostre università costituiscano delle eccellenze e penso sicuramente alla Federico II di Napoli. Sono anche convinta che i giovani meridionali che affollano gli atenei della Lombardia, dell’Emilia e del Piemonte lo facciano non perché al Sud non ci siano le competenze e la didattica sia scadente, lo fanno perché le famiglie e loro stessi sanno benissimo che studiando al Nord c’è uno sbocco più immediato. Molta più possibilità di trovare lavoro subito", spiega.

Differenze tra Bari e Napoli

"Napoli è più aggressiva di Bari (dove gira Lolita Lobosco), ruggisce. Non a caso da quell’atmosfera di contrasti anche violenti sono emersi scrittori, registi, personalità artistiche. Il dramma inevitabilmente forgia. Napoli è un unicum di colori, caos, vitalità ma è anche una città feroce. Quando ci vado ho nelle prime 48 ore quasi una sensazione di paura e poi quando mi allontano sento il bisogno di tornare. Tutto è amplificato: il traffico, la gente che urla, come ci si veste e come ci si muove. Anche la gentilezza è più cruda, non ha tratti borghesi. Penso che Napoli non sia replicabile, non è globalizzabile. La Puglia invece è più dolce, quasi materna", prosegue.

"E' stata la mano di Dio"

"È una donna (il personaggio che interpreta nel film di Sorrentino) che vede cose che gli altri non vedono. Non avere figli diventa per lei un dolore insuperabile nel quale si identifica e si perde. Sorrentino assegnandomi quella parte mi ha fatto un grande regalo. In genere mi offrono ruoli più consolidati o di amica della porta accanto o di donna sexy, in quello ho visto qualcosa di differente. “È un personaggio che ti darà tantissimo”, mi aveva detto saggiamente mio marito Luca. E dopo aver letto la sceneggiatura aveva aggiunto ridendo: “Se non vai tu, vado io", conclude.


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