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"Cosa farebbero con la dote Letta i 18enni di Scampia?". Il tweet del prof che poi si scusa: "Sono caduto in un luogo comune"

Grandi polemiche per il tweet del Professore di Trieste Francesco Venier, che poi ha provato a chiarire il suo pensiero sui social: "Non volevo attaccare Napoli"

Ha suscitato grandi polemiche a livello nazionale negli ultimi giorni il tweet del Professor Francesco Venier, docente aggregato di organizzazione aziendale presso l'Università degli Studi di Trieste. 

"Chi sa dirmi cosa farebbero coi 10mila euro della dote Letta i 18enni di Scampia?", ha scritto il prof sul suo profilo personale Twitter, allegando una foto di tre giovani con una felpa scura con cappuccio. 

L'Università di Trieste, attraverso i propri canali ufficiali, ha immediatamente preso le distanze dal pensiero del professore: "UniTS prende le distanze dalle inopportune dichiarazioni di Francesco Venier che ha parlato a titolo personale. In quanto luogo di cultura e ricerca scientifica rifiutiamo qualsiasi luogo comune e ogni forma di pregiudizio".

Venier ha poi rimosso il tweet infelice, scusandosi e provando a chiarire il suo pensiero: "Napoli non c’entra nulla. È una provocazione che dovrebbe far riflettere sull’efficacia delle leggi mancetta. Questa sarebbe peggio del Reddito di Cittadinanza. Purtroppo è un luogo comune in cui sono caduto senza pensare che era offensivo per chi ci vive. Ho cancellato il tweet. Odio i razzisti e adoro Napoli dove ho molti amici. Ho usato Scampia come esempio di area difficile in cui quell’intervento non cambierebbe nulla. Purtroppo il tweet era ermetico e usava un cliché. Mi scuso con chi si è sentito offeso. Il mio pensiero non era ne è mai stato attaccare Scampia. Volevo dire che dare una dote una tantum ai diciottenni non è il modo migliore di risolvere i problemi delle periferie, dove la cultura dello Stato latita. Invece di dirlo chiaro, ho posto una domanda provocatoria ispiratami da un articolo su Scampia da cui ho anche preso la foto".

Presidente VIII Municipalità: "Uscita senza senso"

Inutile girarci intorno, lo temevamo e lo avevamo anticipato in più occasioni quando abbiamo negato, convintamente, i permessi affinché fossero realizzate scene di Gomorra. Nell’immaginario collettivo passa un messaggio distorto e pericoloso”. Ad affermarlo è Apostolos Paipais, Presidente dell’Ottava Municipalità di Napoli che comprende i quartieri di Scampia, Piscinola, Marianella e Chiaiano. 

Il docente triestino poteva risparmiarsi un’uscita proditoria e senza alcun senso. Le sue intenzioni potevano anche essere l’esatto contrario di quello che voleva esplicare, ma resta il fatto che il contesto sociale, del quale sono Presidente, non può continuare ad essere bersagliato con espressioni e terminologie assolutamente avulse dalle effettive concretezze vissute dai giovani della zona”, spiega Paipais. 


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